Davide Ruggero dell'Università della California a San Francisco ha dimostrato come basti diminuire la sua attività, geneticamente o farmacologicamente, per ridurre l'acquisto di chili di troppo
Una proteina potrebbe essere fondamentale per la perdita di peso e contro l'obesità. E' un italiano, il ricercatore Davide Ruggero dell'Università della California a San Francisco, ad aver dimostrato, in uno studio condotto sui topi e appena pubblicato sulla rivista Nature Metabolism, come basti diminuire la sua attività, geneticamente o farmacologicamente, per ridurre l'acquisto di chili di troppo, pur se si dovesse adottare un'alimentazione ricca di grassi.a proteina in questione è la Elf4e, svolge un ruolo nell'avvio della sintesi proteica e si trova in tutte le cellule dell'organismo. "Abbiamo scoperto che la proteina Elf4e aiuta a immagazzinare i grassi, e i topi con solo il 50% di questa proteina mangiavano molto ma non prendevano peso", precisa Ruggero all'ANSA. L'obesità si sviluppa quando una persona consuma più energia di quanta ne spende. Con una dieta con molti grassi, proprio i grassi si accumulano in diversi organi, in quelle che vengono chiamate le "goccioline lipidiche". Un loro eccesso nel fegato, per esempio, porta a malattie come la steatosi epatica non alcolica (il fegato grasso).
Una review pubblicata sul Journal of Traslational Medicine punta i riflettori su alcuni alimenti che fanno parte integrante della dieta mediterranea, ma che vengono spesso sottovalutati
Minelli: "La parola chiave è moderazione"
La riduzione del rischio di MACE è stata raggiunta indipendentemente dal livello di peso basale, dall'indice di massa corporea (BMI), dalla circonferenza vita e dal rapporto vita/altezza
Lancet, con il cambiamento climatico a rischio progressi per la salute
Lancet, con il cambiamento climatico a rischio progressi per la salute
Uno studio italiano condotto su 18.000 persone ha dimostrato che la presenza di bassi livelli di albumina è associata alla mortalità per cancro e malattie cardiovascolari negli individui di età pari o superiore ai 65 anni
Variante forse legata al funzionamento dell'ipotalamo
Greco (S.I.d.R.): “Prevenzione decisiva a supporto di genetica e stili di vita”
La MIP-C si può sviluppare anche in chi ha avuto il virus lieve
Pubblicate sull’European Journal of Cancer le raccomandazioni stilate da esperti provenienti da 5 continenti e da società scientifiche internazionali
Radiologi e clinici del Policlinico Gemelli hanno ideato un metodo per 'taggare' con una piccola spirale metallica (microcoil) queste lesioni
Di natura infiammatoria cronica e progressiva, è provocata da un “corto circuito” del sistema immunitario. Interessa l’esofago causandone il restringimento. La sua principale conseguenza è che diventa difficile, a volte impossibile, la deglutizione
Commenti